LE LEGGI SON, MA CHI PON MANO AD ESSE

30 Maggio 2007

 

 

Le leggi son, ma chi pon mano ad esse. Così scriveva il Sommo Poeta, richiamando un problema che, evidentemente, rimane attuale a distanza di secoli.

Una cosa è, dunque, creare e definire delle regole, altra è applicarle, dando un senso compiuto all’azione normativa.

Nella totale inefficienza della maggioranza consiliare e nella assenza di qualsiasi idea di città, l’amministrazione guidata dal Sindaco Perugini, ed il Sindaco in particolare, un messaggio chiaro e forte lo avevano comunque lanciato: quello di lavorare ad un sistema in cui la regola, ovvero la disciplina, costituisse il punto di riferimento indispensabile dell’azione di governo, di quella dei singoli assessori, dei dirigenti, dell’ultimo impiegato comunale.

E’ stato, oggettivamente, un messaggio forte che poteva comunque costituire un elemento significativo dell’azione di governo.

Peraltro, mancando ogni altra prospettiva di carattere amministrativo e politico di questa amministrazione, veniva esaltata la visibilità del messaggio ed, in via di principio, apprezzata la direttrice.

E, però, anche su questo aspetto è prevalsa l’impostazione di chi assume che una cosa è la dichiarazione di principio, altra cosa è la pratica di governo.

Abbiamo così assistito ai proclami sulle regole a proposito della nomina dei rappresentanti del comune negli enti, ed al contempo abbiamo dovuto constatare che le prime nomine avvenivano mentre si stavano definendo le regole stesse in consiglio comunale.

Abbiamo assistito alle roboanti affermazioni sulla istituzione di un sistema di controllo della qualità dei settori e dei servizi attraverso un nucleo di valutazione dei dirigenti ed a tutt’oggi non risulta neanche che sia stato concluso il concorso per la nomina dei membri.

Abbiamo registrato l’intento dell’amministrazione a dare regole certe sull’urbanistica e poi abbiamo assistito al “crucifige” di un dirigente, costretta a subire le pressioni di chi, anziché pensare ad uno sviluppo ordinato e sostenibile, auspica forse una edificazione selvaggia che non è certo nei desideri dei cittadini.

Assistiamo oggi, con la delibera sulle indennità dei consiglieri, all’apoteosi del principio esattamente contrario a quello declamato, vale a dire all’assoluto disinteresse verso il rispetto di quelle regole, che i dirigenti comunali avevano indicato, esprimendo parere sfavorevole alla pratica licenziata dal consiglio comunale.

E’ francamente incomprensibile che nella discussione in Consiglio e soprattutto da parte del Sindaco non si sia avvertita l’esigenza istituzionale, prima ancora che politica, di rappresentare il proprio punto di vista (alla cui esternazione presumibilmente è stato indotto dagli interventi della minoranza) sulla legittimità della delibera da approvare; ed è ancora più grave che, senza spendere una sola parola, sia stato espresso un voto convintamente favorevole.

Tale indifferenza non può che condurre ad una riflessione e ad un’alternativa: o il Sindaco era ed è convinto che i pareri fossero del tutto infondati, ed allora, egli ha nella sostanza delegittimato l’operato dei suoi dirigenti.- Oppure – ciò che non vorremmo neanche pensare ma che purtroppo i fatti ci costringono a prendere in considerazione – il rispetto delle regole rimane una mera affermazione di principio, cui, poi, non seguono comportamenti coerenti.

Noi apprezziamo l’intento acchè “le leggi sian”, ma apprezziamo ancora di più che “si pon mano ad esse” e riteniamo anche che la volontà del Sindaco, su questo come su tanti altri aspetti, sia oggi fortemente condizionata da una maggioranza inidonea ad amministrare la nostra città.-

Volere, perciò, a tutti i costi preservare la “tranquillità politica” facendo uso di pratiche che nulla hanno a spartire con l’interesse generale e che addirittura si presentano come illegittime per affermazione esplicita dei principali collaboratori amministrativi del Sindaco, costituisce l’ulteriore riprova di una deriva che condurrà al degrado della città e ne impoverirà il tessuto sociale ed economico, accentuando le differenze tra i cittadini sul piano della ricchezza collettiva.

 

VITTORIO CAVALCANTI            SERGIO NUCCI      CARMINE VIZZA

Consiglieri Comunali di Cosenza - Gruppo Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno