DUBBI LEGITTIMI

09/12/2013

 

 

L’ art. 29 del “Regolamento del Consiglio comunale di Cosenza” recita al comma 1 che “Ogni Consigliere ha diritto di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni, ordini del giorno e risoluzioni e fare segnalazioni su argomenti di competenza dell’Amministrazione comunale”, ed al comma 2 “Le interrogazioni sono rivolte ad acquisire informazioni o spiegazioni in ordine ad un determinato atto o fatto. Esse vanno presentate per iscritto. Possono essere presentate al Sindaco e rivolte alla Giunta. Può esserne richiesta risposta scritta. Il Sindaco o l’assessore delegato entro e non oltre quindici giorni, è tenuto a rispondere....”

Seguendo pedissequamente queste poche ma fondamentali norme del nostro regolamento, abbiamo  presentato una interrogazione al sindaco su questioni legate al progetto di "Riqualificazione e Rifunzionalizzazione Ricreativo - Culturale di Piazza C. BILOTTI e Realizzazione di un Parcheggio Multipiano Interrato".

Domande che nascono da una attenta disamina di quanto riportato nelle determine 2515 e 2704 del 2013 e nel contratto stipulato tra il comune di Cosenza e la Bilotti Parking s.r.l..

Siamo convinti che nei tempi previsti i nostri dubbi saranno fugati.

 

Sergio Nucci, Giovanni Perri e Lugi Formoso

Consiglieri comunali di Cosenza

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE

12/10/2013

 

Una “rivoluzione culturale” è in atto a Cosenza. Così ci hanno detto. Una rivoluzione culturale che ha al suo centro la “politica del fare”. Di fare in fretta, soprattutto, ma talmente in fretta da dimenticarsi qualche cosa per strada. Questo sembrerebbe di leggere nella dichiarazione del dipartimento dei Lavori Pubblici regionale, che deve dare il nulla osta alla prosecuzione dei lavori di piazza Bilotti.

Il dipartimento, suo malgrado, si è scontrato con la “rivoluzione culturale” cosentina e non essendo aggiornato sull'avanguardismo dell'amministrazione comunale a guida Occhiuto, ha deciso di mettere uno stop ai lavori sulla piazza che, a conti fatti, sono fermi dall'inizio di ottobre.

Uno stop non politico, come precisa, ma meramente tecnico, avendo il Comune presentato agli uffici regionali un progetto “non autorizzabile e parzialmente eseguito abusivamente” (sic!). Si aveva molta fretta di fare, su quella piazza, a quanto pare. Tanto da presentare il progetto con una “procedura sbagliata” che non comprende i dettagli sull'esecuzione della palificata, né quelli sul parcheggio sotterraneo e che integra e reintegra giorno dopo giorno, fino a far decidere alla Regione di inviare le carte in Procura.

Sono parole e atti che pesano quelli della Regione Calabria che, almeno sulla carta, è guidata da persone dello stesso schieramento del nostro sindaco. O qualcosa è cambiato? O alcuni dirigenti messi nei posti chiave in Comune tradiscono la tendenza a passare dall'altra parte? La storia di piazza Bilotti, iniziata con la perizia copincollata da perizia più antica e finita sotto la lente della procura che non ha potuto procedere non perché non fossero state commesse irregolarità, ma perché -  citando il decreto di archiviazione sventolato come una coppa dal sindaco - “le polemiche scoppiate a seguito della scoperta del ‘plagio’ (…) hanno consentito agli indagati, pronti alla consumazione del disegno criminoso, di arrestarsi in corso d'opera ed eliminare eventuali tracce dell'illecito in itinere”, è il simbolo di quella “rivoluzione”. Una rivoluzione che si serve di uomini nuovi, ma che ha radici lontane. Ce lo racconta il criterio di assegnazione degli incarichi comunali, frammentando gli importi al di sotto dei 40mila euro per evitare di procedere a gara, ce lo racconta il modus operandi degli attori principali del Lungofiume boulevard e dei loro novelli difensori.

Ce lo racconta la politica dei lustrini e delle feste, della differenziata senza strumenti, dell'imposizione di una discarica all'unico territorio - combinazione - che ha conservato la sua destinazione agricola e non può essere oggetto di speculazione edilizia. E, infine, ce lo racconta piazza Bilotti, che della politica di facciata e della propaganda poggiata sul nulla è l'emblema indiscusso e palese. E' la sua stessa genesi a ricordarcelo. Una sola ditta che partecipa a una gara. La gara vinta da quella stessa ditta, ma poi frettolosamente ritirata. La gara riproposta, alla quale partecipa sempre una sola ditta, sempre quella.  Ditta che stranamente, pur vincitrice della prima tornata, non presenta ricorso. Per “il bene della città”, venne scritto. Ditta che poi puntualmente vince anche la seconda gara. Poi le indagini della Procura, l'archiviazione che evidenzia come il dirigente dell'epoca fosse “protagonista indiscusso nella gestione delle notevoli quantità di denaro pubblico destinate al settore delle infrastrutture” e che alcuni incarichi venivano affidati a voce, senza numeri di protocollo e null'altro potesse lasciare traccia di quella attività. E' dall'otto di ottobre che sto denunciando un fatto gravissimo: sui cartelli di quel cantiere in piazza Bilotti non esiste alcuna data che certifichi l'inizio né la fine dei lavori. Nessuna data che parli del permesso di costruire. Spazi vuoti che probabilmente fanno parte di questa nuova politica, la politica del fare, del fare in fretta come “rivoluzione culturale” vuole. Il nove ottobre mi accorgo che nonostante il traffico che congestiona la città, su piazza Bilotti le ruspe sono ferme. Il dieci, insieme ai consiglieri Cesario, Paolini, Mazzuca, Cipparrone, Ambrogio e Perri, chiedo al sindaco se fosse vero che i lavori erano iniziati senza che il Genio Civile avesse rilasciato il nulla osta. Nella città della “rivoluzione culturale”, quando un cittadino, un consigliere, chiede lumi su una procedura che sembra sfuggire al controllo prima di tutto della logica, la risposta che viene data è sempre la stessa: quel cittadino, quel consigliere, è sempre un mestatore, un nemico della città, della politica del fare e della rivoluzione culturale in atto. Ma i fatti sono ostinati. E così, nemmeno un giorno più tardi arriva la notizia che uno dei consulenti pagati lautamente dal Comune per vigilare sui lavori, è finito nella maxinchiesta sui lavori della Tav insieme all'ex governatrice dell'Umbria Lorenzetti. Un membro della commissione d'alta vigilanza per intenderci, ma su cosa doveva vigilare?

“Tutto bene, i lavori riprenderanno tra una settimana”, ha rassicurato il sindaco, tirato per la giacchetta dai commercianti della zona, gli stessi estenuati anche dai tempi biblici per i lavori sui marciapiedi del centro città. Era il sei novembre scorso, ossia due giorni dopo che il Comune aveva ripresentato il suo terzo progetto in Regione. Già perché, questa storia dei progetti integrati in corso d'opera, va avanti da luglio scorso. Il sei agosto il Comune presenta un'alternativa, ma il quattro ottobre la Regione chiede altre integrazioni. Occhiuto ci riprova il quattro novembre e il cinque la integra nuovamente. La politica del fare, si sa, ha delle scadenze molto strette.

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"

CLIENTES

05/10/2013

 

Da consigliere comunale che frequenta le piazze, quelle intitolate ad illustri mecenati ma anche e soprattutto quelle virtuali, di questa città, non posso certo tacere sulle tante sollecitazioni che provengono dalla cittadinanza cosiddetta “attiva”, la quale, per etimologia, si può definire tale solo se le istanze da essa prodotte trovano risposte e riscontro nei fatti.

In tal senso, chi scrive ha scientemente assorbito e fatto propri i quesiti che la suddetta citta...dinanza attiva da più parti ha sollecitato, cercando quindi di stimolare l’attuale esecutivo a fornire quelle risposte che potrebbero tranquillizzare i cittadini sul buon operato della giunta Occhiuto.

La questione che nello specifico intendo portare all’attenzione dell’opinione pubblica (poco informata su iter e norme procedurali), riguarda la figura del Responsabile Unico del Procedimento (RUP), figura prevista dalla L. 241/90 e dal Dlgs. 163/2006 - Codice dei Contratti Pubblici, che ha la responsabilità dell’iter amministrativo degli appalti di lavori, servizi e forniture, tutte cose che, in un periodo come quello attuale, caratterizzato da una forte crisi economica, dalle nostre parti non sembrano risentire in alcun modo delle contingenze del momento.

In merito è necessario riferirsi ad autorevoli pareri resi dall’AVCP (Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici) che in più adunanze (cfr. adunanza del 25-27 settembre 2007) ha approvato le seguenti inequivocabili considerazioni:

“L’introduzione della figura del Responsabile Unico del Procedimento per ogni intervento da realizzarsi con contratto pubblico risponde alla duplice esigenza di facilitare i rapporti esterni con il cittadino attraverso l’individuazione di un unico referente e di dare impulso all’efficacia e all’efficienza dell’azione amministrativa con l’attribuzione ad un’unica figura della responsabilità dell’intero procedimento. L’unicità della responsabilità, quale garanzia della efficienza e della tensione al risultato, è un elemento caratterizzante dell’istituto e si deve ritenere non ammissibile l’adozione di provvedimenti organizzativi volti a suddividerla tra più soggetti. Il RUP non può nominare dei sub-responsabili cui delegare parte delle proprie funzioni, proprio per evitare la frammentazione delle responsabilità e la conseguente, nonché inevitabile, deresponsabilizzazione”.

Parimenti inequivocabile la norma che riguarda il ricorso a soggetti esterni: il comma 5 dell’art. 10 del Codice dei contratti pubblici prevede che il RUP, per lavori e i servizi attinenti all’ingegneria e all’architettura debba essere un tecnico e per le amministrazioni aggiudicatrici debba essere un dipendente di ruolo; il comma 7 dello stesso articolo consente di affidare all'esterno le "attività di supporto" ai compiti del R.U.P., fermo restando le sue responsabilità non delegabili, qualora l'organico presenti carenze accertate o non consenta il reperimento delle adeguate competenze professionali, in relazione alle caratteristiche dell'intervento.

Orbene, il comune di Cosenza, in barba a tutte le norme sopra richiamate, fa costantemente ricorso a figure di supporto al RUP, individuandole tra professionisti esterni lautamente incaricati.

Non c’è stata opera pubblica grande o piccola che non si sia avvalsa di uno o più assistenti esterno/i al R.U.P., a conferma della poca considerazione di cui godono funzionari e dirigenti comunali, inidonei a controllare il benché minimo lavoro che l’ente appalta o affida.

E allora la domanda nasce spontanea: si tratta davvero di opere ed interventi di tale importanza da richiedere il ricorso a figure professionali esterne?

Secondo alcuni assolutamente no. Ricorrere a professionalità esterne anche per compiti istituzionalmente assegnati all’organico interno, senza far distinzione alcuna tra appalti semplici o complessi, consentirebbe di assegnare a soggetti esterni ruoli e mansioni, pagati dal contribuente, con finalità non del tutto nobili. E a poco vale se i nominativi sono individuati tra i professionisti di fiducia dell’ente se in quell’elenco poi si iscrivono amici ed amici degli amici.

Ed aggiungo: è veramente così carente l’organico interno? Avevano ragione coloro che pensavano ci fosse davvero bisogno di reclutare forze fresche e competenti nei ruoli dirigenziali dell’Ente?

Sono domande cui è necessario dar risposta, nel rispetto doveroso di quella “cittadinanza attiva” che mi continua a sollecitare.

 

Sergio Nucci

Consigliere comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"

CHIEDERE NON COSTA NULLA

05/10/2013

 

In merito alle voci circa una presunta mancanza di autorizzazione dei lavori, da tempo iniziati, per la realizzazione del parcheggio di piazza Bilotti e delle opere connesse, questa mattina i consiglieri Sergio Nucci, Raffaele Cesario, Giuseppe Mazzuca, Enzo Paolini, Giovanni Perri, Giovanni Cipparrone e Marco Ambrogio, hanno presentato l’allegata interrogazione urgente al Sindaco per sapere se quanto appreso da fonti ufficiose corrisponda al vero, ovvero se gli uffici competenti abbiano o meno rilasciato le autorizzazioni richieste.

 

LE STRANEZZE DEL COMUNE DI COSENZA

18/09/2013

 

Le stranezze del settore "Programmazione Risorse finanziarie - Bilancio - Tributi" del comune di Cosenza non finiscono mai. E pensare che il settore è retto, ormai da tanto tempo, da un dirigente di innate capacità, tanto da riuscire nell'ardua impresa di guidare, contemporaneamente, anche altri settori che dell'ente sono vitali.

La stranezza di questa volta riguarda una determina, n° 2069 del 2013 con la quale si autorizza il pagamento di una ditta, tra le tante in credito con l'ente, adducendo come motivazione il "grave disagio economico" nel quale essa versa.

Non ho motivo di dubitare che la ditta citata nella determina 2069 non viva il grave disagio economico del quale parla il dirigente plenipotenziario; del resto, chi di questi tempi non ha difficoltà?

Ma riportare nel corpo dell'atto la frase "accertato che la ditta xxxx si trova in grave disagio economico" stimola una considerazione banale quanto ovvia: di quali strumenti sarà dotato il buon dirigente per accertare se e in quale misura taluno versi in situazioni di grave disagio economico?

E quale grado di gravità è quello che consente di derogare alla necessaria par condicio?

Ripeto, con molta probabilità la ditta della determina attenzionata soffre particolarmente della grave crisi che attanaglia ormai gran parte della popolazione, ma per un criterio di equità e trasparenza mi chiedo e chiedo: non sarebbe stato più opportuno estendere a tutti i creditori presenti nell'elenco dei debiti fuori bilancio approvato con  delibera consiliare n. 43 del 11/07/2013, l'indagine in ordine al loro disagio?

Non sarebbe stato un gesto di gentilezza, come la definisce il sindaco, dare una boccata d'ossigeno a quelle ditte che non hanno avuto la fortuna di poter certificare il proprio disagio, atteso che anche per loro il pagamento avverrà, se avverrà, dopo l'approvazione del bilancio di previsione e comunque dopo il prossimo 30 novembre?

I miei dubbi credo siano legittimi, a fronte di comportamenti che mi paiono rasentare l'illegittimità.

Alla faccia dei principi della trasparenza, della lealtà e della chiarezza di comportamento....

 

Sergio Nucci

Consigliere Comunale di Cosenza

Presidente Gruppo "Polo Civico - Buongiorno Cosenza"